04 febbraio 2022

Covid, un mostro cattivo ma il sole lo scaccerà via

RICHIEDI IL TUO SERVIZIO

Il virus come una palla infuocata, la mascherina che copre il mondo intero, la maestra che dietro lo schermo dice andrà tutto bene. La raccontano così la pandemia i bambini, coloro cioè che hanno dovuto sopportare il peso più grande del Covid: chiusi in casa, senza poter vedere gli amici, obbligati a portare la mascherina e costretti a seguire le lezioni con la didattica a distanza. Hanno tra sei e tredici anni e sono alunni dell’Istituto comprensivo Carducci Trezza e dell’Istituto Don Bosco di Cava. Nonostante le difficoltà dovute a questo momento di emergenza, non hanno perso la fantasia e la capacità di sognare. I loro disegni sono colorati, vivaci ma anche molto realistici. Il cattivo è sicuramente il virus a cui i bambini dicono un grande no. Con matite e colori riescono a descrivere tutto quello che il Covid ha portato loro via per un lungo periodo, come la possibilità di giocare all’aperto, oppure di stare a scuola in presenza.

LE RIFLESSIONI

«La pandemia per me è stata soprattutto mancanza: mi mancavano gli amici, i parenti, lo

sport. Insomma la vita» racconta un’alunna. Commuove il disegno in cui è raffigurato uno studente che nella sua nuvoletta sulla testa sogna due bambini che giocano a pallone

all’aria aperta ed altri due che si divertono sull’altalena di legno. «Tutto ciò mi manca» scrive usando delle lettere variopinte. Fa invece pensare a tanti momenti che studenti ed insegnanti

hanno vissuto e stanno in parte ancora vivendo, il disegno con la maestra che fa lezione in dad ai

suoi alunni costretti in dei piccoli quadratini sullo schermo. Lei li saluta e dice andrà tutto bene.

«I bambini hanno dimostrato una grande resilienza. Si sono subito adattati alla nuova realtà dettata dal Covid.» forse in questo sono stati aiutati dal fatto di venire per la maggior parte da famiglie dove i genitori lavorano e quindi sono già in una logica di problem solving» spiega Paolo Landi, psicoterapeuta, direttore della cooperativa La città della luna aderente al consorzio La Rada presieduto da Elena Palma Silvestri, che svolge un’attività di aiuto nello studio, di svago e di socializzazione per gli alunni degli Istituti Carducci Trezza e Don Bosco.

Durante le varie attività che non si sono mai fermate neanche nel periodo del lockdown, gli educatori hanno chiesto ai ragazzi di raccontare la pandemia, non solo per esorcizzare la paura ma anche per far venire fuori le emozioni legate a questa fase così particolare della loro vita. «Possiamo dire che in generale i bambini e gli adolescenti che stavano bene hanno accentuato la loro resilienza, mentre la situazione psicologica è peggiorata per chi aveva già delle difficoltà in precedenza - prosegue Landi - Da parte nostra ci siamo a lungo e sempre interrogati su come modificare i nostri servizi di volta in volta nel periodo pandemico: abbiamo sempre provato a metterci nei panni dei bambini e dei ragazzi». Con i loro disegni ci fanno riflettere su quante cose siano cambiate con la pandemia a cominciare dalle abitudini a scuola.

In tutti i disegni dove ci sono aule compaiono sempre cattedre con i dispenser dei disinfettanti, cose che prima del Covid erano impensabili.

Loro le osservano e ne lasciano traccia nei loro disegni.

 

LA SCUOLA

Il no alla dad è un altro elemento che viene fuori dai racconti per immagini dei bambini.

«Per i più piccoli venire a scuola è fondamentale prosegue Landi – Loro non hanno nessun dubbio. I docenti sono spaccati a metà, da parte di alcuni c’è una maggiore paura dei contagi e quindi una maggiore resistenza». Fondamentale il ruolo degli educatori. «Nel periodo della pandemia dove tutto sembrava davvero un film di fantascienza, coordinare la nostra attività in una nuova formula, a distanza, mi ha confermato di quanto sia importante la relazione umana per superare qualsiasi tipo di ostacolo. I nostri servizi sono stati davvero fondamentali per dare sicurezza agli alunni in un momento davvero buio nel periodo storico che stiamo vivendo» spiega Sergio Damiani, coordinatore dei servizi offerti dalla cooperativa La città della luna. Non mancano per fortuna i disegni pieni di speranza come quello in cui compare un sole che ride che scaccia la palla rosso fuoco del Covid quasi a volerci convincere che presto tutto finirà.

DIARIO DI BORDO